“Strega comada color? Verde oliva!”
Sorrido pensando a questa risposta di mia figlia all’età di due anni e mezzo.
Vittoria mi aveva sentito molte volte ripetere quel colore “verde oliva”, chissà cosa si immaginava, visto che le olive non credo neppure sapesse cosa fossero.
MOLTE TONALITA’
Ho un ricordo nitido e preciso del giorno in cui bambina coloravo con i pastelli di mia sorella maggiore, e mi accorsi che sulla parte terminale della matita colorata era riportato il colore dei pastelli: blu di metilene, blu cobalto, blu di Parigi, carta da zucchero, pervinca, blu di Prussia, rosa cipolla, rosa antico, non capivo molto e rimasi quasi intimorita da quelle diciture, ma quel giorno appresi che esistevano molti colori, di cui prima non conoscevo l’esistenza.
Per mio marito esistono solo cinque o sei colori, così nascono dispute familiari quando gli chiedo di cercare nell’armadio il maglione verde salvia, che nel suo immaginario è sempre stato grigio! Orrore!
SPAZI E AMBIENTI … COSA SUGGERISCE IL COLORE
Nell’arredamento e nell’architettura d’interni il colore esprime un determinato concept e lo definisce, da lì in poi la scelta dei materiali, naturali e non, il cui colore riconduca all’effetto cromatico desiderato. Il colore produce sensazioni, è correlato fortemente all’idea che si vuole trasmettere con la fruizione di un dato spazio ( e in questo gioco la luce la fa da padona!).
Faccio un esempio: per un soggiorno dal carattere maschile, rigoroso e sobrio, si potebbero usare delle colorazioni vicine alle tinte caffè, mogano, écru, sabbia, con pochissime note di altri colori; se più “classico” si potrebbero usare il verde inglese, il verde salvia, abbinati magari ai marroni in toni pacati (solitamente nelle boiseries).
Per una sala da pranzo importante e formale si può scegliere il rosso porpora, il verde salvia, il carta da zucchero intenso o tenue, o una scala di grigi , a seconda poi dello stile e del tipo di arredamento che la caratterizano (mobilio, finiture, materiali dei pavimenti). Il bianco, l’écru, il sabbia sono sempre indicati per un effetto luminoso, pulito, rigoroso; se usati in ambienti formali, l’effetto finale lo darà il colore degli arredi e delle telerie abbinati.

In una casa dall’aspetto informale, in cui l’ambiente della cucina fa tutt’uno con il soggiorno la scelta cromatica può vertere anche su più colori, magari non più di due, o tono su tono (grigio chiaro e grigio topo), oppure anche in contrasto (bronzo ed ècru, ocra e blu, ocra e caffè, blu petrolio e azzurro carta da zucchero) , e perché no vivaci, cosa che un ambiente formale non può permettersi, se non nei quadri che alle pareti vi saranno appesi, o nel mobilio.
Diverso ancora se si pensa a delle case concepite come loft, a volte molto fredde, dove il colore degli spazi e dell’architettura è determinato dall’uso di materiali quali il vetro, l’acciaio delle strutture a vista (a volte vengono colorate), e nelle quali è poi l’arredo a farla da padrona sul colore.

Le dimore i cui proprietari sono galleristi, artisti, designer o architetti sono case costruite attorno alla personalità di chi le vive, e dove il colore è usato con intenti ben precisi, e dove solo apparentemente regna il caos senza regole.
L’USO DELL’AMBIENTE SUGGERISCE IL COLORE
La scelta del colore va fatta pensando anche all’uso dello spazio. Il colore in relazione allo spazio, alla sua ampiezza, luminosità, al tipo di finiture presenti (infissi, zoccolini..). Per il soggiorno sconsiglio di usare i gialli, se non in casi particolari in cui lo esige lo stile. Il giallo può essere usato per la camera dei bambini, al più….! . Queste tinte sono più appropriate per le facciate di alcuni tipologie di edifici.
Il colore negli ambienti delle case è dato anche dagli oggetti di uso comune che vi si trovano. Se la casa è piccola e amate circondarvi di molti, moltissimi oggetti reperiti anche nei vari viaggi, difficilmente risalterà il colore delle pareti e dei mobili presenti, e in tal caso è consigliabile usare colori neutri per le pareti.
PERCHE’ LE PERSIANE BLU ESISTONO SOLO AL MARE?

Se penso al colore a scala urbana, penso alle città di mare dove il colore è usato con cromie insolite agli occhi di chi vive in città dell’entroterra. Qui il colore sembra liberamente dominare persiane, facciate, portoni, senza regole.
Ogni città ha a ben guardare una tradizione del colore, per cui si parla ad esempio di “giallo Milano”.
Spesso è il tipo di suolo su cui sorge una città o un aggregato urbano, a determinare l’uso di un certo colore nelle costruzioni. Così ad esempio Roussillon è nota per i colori dei suoi edifici che variano dall’ocra al rosso, gli stessi colori dei pigmenti estratti dalle terre rosse che dominano il paesaggio… lembi di terra erosa dal vento, sagomata a larghe fasce, come fossero falesie.
Nulla al caso.
Perché allora le persiane o le facciate blu esistono solo al mare?
Forse proprio perché chi abita al mare ha gli occhi carichi del blu, che domina il paesaggio.


Il colore si associa al clima e alle stagioni. I luoghi di mare sono l’estate, sono il caldo del sole, sono colorati come i nostri abiti leggeri che qui indossiamo.
Dopo l’estate piena di sole desideriamo il freddo e mentre lo aspettiamo, assaporiamo il momento in cui indosseremo un caldo cappotto nero.
Complimenti per il blog: grafica raffinata, belle foto, contenuti interessanti …
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[…] il mare è meglio, forse, per chi abita ed è nato al mare; al lago non esistono le persiane blu (STREGA COMANDA COLOR…. PERCHE’ LE PERSIANE BLU ESISTONO SOLO AL MARE?), ma ciò che conta è l’appartenenza. E io al lago […]
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[…] https://poeticadelleregole.com/2018/09/09/primo-articolo-del-blog/ […]
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