Corridoio lungo, corridoio buio, corridoio inutile perché non lo posso arredare, corridoio che collega, che separa, corridoio galleria, corridoio “striscia” sottile… lembo di terra, Gaza, Mont Saint- Michel.
Il Corridoio come elemento di distribuzione e accesso agli spazi della casa, così come siamo abituati a pensarlo nell’immaginario collettivo, oggi è scomparso dai progetti della gran parte delle abitazioni. Chi varcava la porta di ingresso poteva solo intuire cosa ci fosse dietro alle porte che a enfilade si susseguivano, ora chiuse ora aperte, lasciando passare la luce in modo indiretto.
Corridoio per collegare.

Oggi, anche per ragioni di spazio, il collegare si declina in altre forme, più curiose e accattivanti di un “tunnel” largo un metro e poco più spesso buio, che lascia intravedere una gran quantità di stipiti.
Negli interventi di ristrutturazioni degli spazi interni le pareti vengono quasi sempre demolite e il corridoio scompare per lasciare posto a una compresenza di usi più adatti al nostro vivere.
In alcuni interventi di architettura d’interni il corridoio esiste solo come “traccia”, spezzato e interrotto da divagazioni sensoriali ( luci, colori, specchi,) o elementi (setti, controsoffitti, frames), per condurre chi fruisce lo spazio in un punto ben preciso.

Strani elementi i corridoi.
Nel tempo ho imparato ad apprezzarli. Se non potete eliminarli, vi propongo alcune soluzioni che ho visto realizzare o che ho applicato con un buon risultato:
- se stretti, è possibile creare delle sorte di librerie poco profonde e sviluppate nella lunghezza del corridoio, estraendo i libri “al contrario” diciamo, dal senso lungo dello spazio.

- Si può sottolineare in modo forte con un contrasto di colore rispetto alle pareti gli stipiti se in legno e modanati o in stile;

- Se le porte non sono di buona fattura, sostituitele interamente, compresi gli zoccolini, e usare porte nuove di diversi colori, laccate, magari lucide, o raso muro;
- Si può utilizzare il colore che dalle pareti abbraccia il soffitto per ampie “strisce”, alternate per ampiezza e colore, tono su tono e in gradazione, oppure di due o più colori molto forti e in contrasto fra loro ( là dove non si hanno molte interruzioni della parete dalla presenza di porte).
- Se molto alti e lunghi, si può “sezionare” la loro altezza in orizzontale, creando porzioni di corridoio, di differenti altezze, utilizzando controsoffitti o pannelli o elementi orizzontali non completamente opachi (non pieni insomma, forati o traforati – un esempio sono le “Algue” prodotte da Vitra), utilizzando anche l’illuminazione artificiale per sottolineare queste alternanze.
Il corridoio mi fa pensare a Gaza e mi assale una forte tristezza, non so dire se separa o se unisce.

Preferisco allora tornare con la mente al Mont Saint Michelle, sicuramente la strada che la collega alla terra ferma, quando è visibile, la unisce.

Al Corno D’Oro di Bol in Dalmazia, striscia di terra il cui corno vira ad Est o ad Ovest a seconda della corrente, non so dare un posto …