L’ATTESA

Ogni anno mi preparo carica di aspettativa ad attendere il Natale, e se mi lascio sorprendere, ogni anno esso sa regalarmi certezza. Io sono certa! E non è poco.

Attesa, attendere… è ciò che preferisco del Natale, ed è ciò che nessun’altra festa regala. Nell’attesa sono rigenerata, cambio il mio sguardo, lo rinnovo e mi sorprendo desiderosa di coinvolgermi e lasciarmi travolgere dalla passione, dal dramma di un piccolo bambino Re che ha salvato il mondo, anche se il mondo non lo sa più.

Gentile da fabriano- "Adorazione dei Magi"
Gentile da Fabriano – Adorazione dei Magi

L’attesa è come il sabato, il giorno prima del dì di festa. Sono certa, il Natale verrà, non potrei mai pensare che non sia così, come il sorgere del sole.

Non sono i giochi, non le luci, non i colori carichi e sfolgoranti, non il vociare dei miei bambini che inventano giochi con le statuette del presepe, o il ricordo dei pomeriggi con il papà e le sorelle a tagliare arbusti e ramoscelli, trochi e cortecce  inventando ogni anno una scenografia nuova per la capanna e la Sacra Famiglia, ma tutto questo insieme! I racconti delle zie: alberi di Natele addobbati non di palline, ma carichi di frutta, arance soprattutto,  privilegio di pochi alla loro epoca.

Se questa festa è così carica di falsa gioia per molti, e si riduce ad acquisti frenetici e abbuffate, è pur sempre vero che il Natale resta per i più un tentativo di essere felici, la pretesa che in qualche modo, questo giorno debba essere e sia speciale!

“Quando ero una bambina mi innamoravo

di te, del cuore furibondo che ti batteva nel cuore, era un cuore di volto e il volto del mio cuore.

Eravamo belli, Gesu’.

Adesso coperti di sabbia cerchiamo la Palestina”

 

(Alda Merini – L’anima immanorata)

 

 

 

2 pensieri riguardo “L’ATTESA

Lascia un commento